
Consulenza e formazione per la
Sicurezza sul Lavoro,
Alimentare e Ambientale
“La sicurezza del popolo sarà la legge più alta”
Marco Tullio Cicerone
F.A.Q.
Che cos’è il piano di autocontrollo HACCP e quando lo devo redigere?
L’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema di gestione della sicurezza alimentare obbligatorio per tutte le attività che manipolano cibi a qualsiasi titolo dalla preparazione e produzione degli alimenti sino alla semplice rivendita. Consiste in un’analisi sistematica di tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti, al fine di identificare e controllare i punti critici dove possono verificarsi rischi per la salute dei consumatori.
Questi rischi possono essere di natura biologica, chimica o fisica. L’obiettivo dell’HACCP è prevenire la contaminazione degli alimenti attraverso misure specifiche, come il controllo delle temperature, la corretta pulizia e sanificazione delle attrezzature e degli ambienti, e la formazione del personale.
Il Piano HACCP è un documento che descrive in dettaglio tutte le procedure da seguire per garantire la sicurezza alimentare. Deve essere redatto da un esperto del settore e deve essere costantemente aggiornato e gestito. L’applicazione dell’HACCP è obbligatoria in molti Paesi, tra cui quelli dell’Unione Europea, in conformità al Regolamento (CE) 852/2004 e, per ciò che concerne l’Italia, il D.lgs. 152/2007.
Che cos’è il Documento di Valutazione dei Rischi e quando lo devo redigere?
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un documento obbligatorio per tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, e ha lo scopo di identificare e valutare tutti i possibili rischi presenti nell’ambiente di lavoro, al fine di adottare le misure necessarie per prevenirli o ridurli al minimo.
Esso è redatto dal datore di lavoro in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ogniqualvolta siano presenti qualsiasi tipologia di lavoratori (dipendenti, tirocinanti, stagisti, apprendisti, contratti atipici, coadiuvanti, volontari) siano essi retribuiti o meno.
La redazione del documento, secondo quanto previsto dal D.lgs. 81/2008 e s.m.i. è obbligatorio per non incorrere in sanzioni pecuniarie e penali.
Il documento di valutazione dei rischi è composto da una parte anagrafica, una parte valutativa generale e può essere integrata da valutazioni specifiche caratteristiche dell’attività lavorativa. Non ha una durata predeterminata ma deve essere aggiornato ogniqualvolta si dovessero presentare cambiamenti significativi (cambio di sede, di proprietà, nuove linee di produzione, cambio dei lavoratori) e/o qualora si presentassero nuove tipologie di rischi.
Che cos’è un POS e quando lo devo redigere?
Il P.O.S., Piano Operativo di Sicurezza è un documento che contiene le informazioni sulle misure di sicurezza da adottare nei cantieri, per ridurre il rischio di infortunio e prevenire lo sviluppo di patologie professionali. In sostanza il P.O.S. è un documento che il datore di lavoro deve redigere per tutelare i lavoratori all’interno dello specifico cantiere oggetto di valutazione.
Il P.O.S. è sempre obbligatorio nelle imprese che operano, anche in subappalto, all’interno di cantieri, compresi quelli temporanei o mobili. Inoltre, il Piano Operativo di Sicurezza deve essere redatto sulla base del Piano di Sicurezza e Coordinamento, redatto dal Coordinatore di Sicurezza del cantiere oggetto di valutazione.
In base alle disposizioni del D.Lgs 81/2008, il Piano Operativo Sicurezza dev’essere redatto obbligatoriamente dal datore di lavoro, prima dell’avvio dei lavori e previa autorizzazione preventiva del Coordinatore di Sicurezza.
Che cos’è un PSC e quando lo devo redigere?
Il piano di sicurezza e coordinamento (P.S.C.) è una relazione dettagliata da allegare al contratto di appalto che mette in luce le varie fasi operative del lavoro, individua le situazioni a rischio, prevede azioni per la messa in sicurezza del cantiere. È obbligatorio quando sono presenti più imprese nei cantieri, anche non contemporanee.
POS e PSC sono due pratiche da fare con molta precisione: il POS si riferisce ai rischi all’interno dello specifico cantiere e legati alle lavorazioni da effettuare da parte della singola impresa, il PSC invece prende in considerazione anche i rischi esterni ed effettua un coordinamento specifico.
Che cos’è una SCIA?
La SCIA – Segnalazione Certificata di Inizio Attività – costituisce uno dei principali adempimenti amministrativi da compiere per iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva artigianale, commerciale o industriale. La SCIA è una dichiarazione amministrativa che produce effetti immediati utilizzando l’apposita modulistica che viene compilata in regime di autocertificazione.
Essa deve essere presentata prima dell’inizio, della modifica, della sospensione o della cessazione dell’attività. Trattandosi di un’autocertificazione nella quale si dichiara la sussistenza de requisiti per l’apertura dell’attività è necessario che, alla data di presentazione della stessa, il richiedente abbia già tutte le carte in regola per avviare l’attività (ad esempio la società deve essere già costituita).
La SCIA va presentata esclusivamente allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune del territorio in cui viene svolta l’attività nelle modalità previste dai singoli comuni.
Quali sono i corsi di formazione obbligatori e ogni quanto devono essere rinnovati?
Abbiamo raccolto qui le domande che ci sentiamo rivolgere più spesso, e abbiamo cercato di rispondere nel modo più sintetico e chiaro possibile.
Se hai altre domande da sottoporci, compila il form di contatto, e le inseriremo nelle F.A.Q.
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